30 gennaio 2019

FCA Heritage protagonista di “Automotoretrò 2019” - Al Lingotto Fiere a Torino, dal 31 gennaio al 3 febbraio 2019




  • Al Lingotto Fiere a Torino, dal 31 gennaio al 3 febbraio, si svolge il salone internazionale dell’auto d’epoca che vede protagonista FCA Heritage con un’area espositiva unica e suggestiva. 
  •  Per celebrare il 70esimo anniversario dell’Abarth, FCA Heritage espone una selezione di vetture d’epoca che raccontano la collaborazione tra la Casa dello Scorpione e gli altri marchi italiani di FCA. 
  •  In mostra Alfa Romeo 750 Competizione (1955), Lancia Rally 037 (1982), Pininfarina Spidereuropa (1982), Abarth 1000 Monoposto Record Classe G (1965) e Fiat Nuova 500 elaborata Abarth "Record" (1958). 
  •  Sullo stand anche le nuove Abarth 595 Turismo e Abarth 124 GT “70esimo Anniversario”, in rappresentanza della nuova gamma dedicata all’importante ricorrenza. Abarth protagonista anche in altre aree del salone, come dimostra l’esposizione di Abarth 124 Rally (2018) e della monoposto Abarth Formula 4 alla mostra “Scorpione 70”, oltre alla Lancia Trevi Bimotore (1983) esposta sullo stand destinato alla presentazione del libro "Giorgio Pianta, una vita per le corse”.



  • FCA Heritageil dipartimento del Gruppo dedicato alla tutela e alla promozione del patrimonio storico dei marchi Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth – partecipa alla 37esima edizione di “Automotoretrò”, in scena al Lingotto Fiere di Torino dal 31 gennaio al 3 febbraio insieme alla decima edizione di “Automotoracing”. Il prestigioso appuntamento apre il calendario di festeggiamenti per il 70esimo anniversario del marchio Abarth, che FCA Heritage vuole celebrare con l’esposizione di alcuni preziosi esemplari d’epoca nati dalla collaborazione tra la Casa dello Scorpione e gli altri marchi italiani oggi parte del Gruppo FCA.

    Il pubblico può ammirare tre vetture straordinarie
    , realizzate in piccola serie o addirittura in esemplare unico: Alfa Romeo 750 Competizione (1955), Lancia Rally 037 (1982) e Fiat Nuova 500 elaborazione Abarth "Record" (1958). In mostra anche l'Abarth 1000 Monoposto Record Classe G - appositamente restaurata - con cui Carlo Abarth conquistò personalmente il centesimo record del marchio che porta il suo nome, e che rappresenta un tributo ulteriore alla figura di questo geniale pilota e imprenditore. Infine, completa l'esposizione torinese un esemplare di Pininfarina Spidereuropa, che ha beneficiato di importanti interventi di restauro e viene proposta in vendita corredata della Certificazione di Autenticità nell'ambito del progetto "Reloaded by Creators". E accanto a queste rarità d'inestimabile valore, le nuove Abarth 595 e Abarth 124 GT "70esimo Anniversario", parte della gamma che celebra l'importante ricorrenza e, al tempo stesso, conferma il legame indissolubile tra le automobili del passato e quelle del presente. E la passione per le vetture Abarth è ancora oggi molto forte, come dimostrano le quasi 23.500 unita vendute in Europa nel 2018 che hanno portato a un aumento della quota del 36,5% rispetto al 2017

    Alfa Romeo 750 Competizione (1955)

    La storia della collaborazione tra Carlo Abarth e l'Alfa Romeo per la realizzazione della 750 Competizione - il cui nome in codice deriva dalla sigla di progetto della Giulietta - rimane a lungo segreta. Il progetto nasce con l'intenzione di realizzare una vettura di categoria Sport basata sulla Giulietta e di riaprire il capitolo competizioni dopo l'abbandono della Formula1 dopo la vittoria dell'Alfa Romeo nel campionato 1951.
    Carlo Abarth, da sempre ammiratore dei motori Alfa Romeo, aveva già fornito alla casa di Arese dei kit di trasformazione per alcune vetture di produzione ed era desideroso di impegnarsi nel progetto. Accetta quindi con entusiasmo la sfida e realizza un telaio simile a quello della 207/A, mentre si affida per la carrozzeria allo stile e alla sapiente esecuzione di Mario Boano.
    La vettura da lui predisposta presenta un motore a 4 cilindri bialbero in lega leggera, con cilindrata incrementata a 1488 cm3 e con la "doppia accensione". Sebbene la vettura venga testata con successo e dimostri buone qualità dinamiche, il progetto viene abbandonato perché l'Alfa decise di non tornare a competere nelle corse.
    La 750 Competizione in mostra rappresenta quindi un esemplare unico, che si differenzia marcatamente nell'estetica rispetto alle altre vetture Alfa Romeo dell'epoca. La collaborazione tra Abarth e Lancia - storicamente limitata alla realizzazione di alcuni accessori aftermarket per il potenziamento del motore e delle sospensioni dell'Aurelia B20, realizzati da Abarth a metà degli anni Cinquanta - si consolida dopo l'acquisizione della Casa dello Scorpione da parte di Fiat, quando l'Abarth diventa il reparto corse dell'azienda al servizio di tutti i marchi del Gruppo. È grazie a questa collaborazione, testimoniata dalla sigla di prodotto Abarth SE037, che negli anni Ottanta inizia la storia gloriosa della Lancia Rally. Connubio perfetto tra la carrozzeria disegnata da Pininfarina e la meccanica sviluppata da Abarth, la vettura fu concepita per sostituire, nelle competizioni rallystiche internazionali, la celebre ma ormai datata Fiat 131 Abarth Rally. Basata sulla cellula centrale della Lancia Beta Montecarlo e equipaggiata con un motore bialbero Fiat di 2 litri a 16 valvole, la 037 in versione stradale (l'esemplare è uno dei 200 prodotti per consentire l'omologazione in Gruppo B) sviluppa 205 cv capaci di spingerla a oltre 220 km/h e di farle raggiungere i 100 km/h da ferma in meno di sette secondi. La versione da competizione esordisce al Rally Costa Smeralda nell'aprile del 1982 e concorre ufficialmente per la stagione 1983, dove domina il campionato mondiale sin dalla prima gara, il Rally di Montecarlo vinto da Walter Röhrl. In quell'anno, nonostante l'agguerrita concorrenza delle nuove Audi Quattro a trazione integrale, la Lancia Rally Gr. B conquistò anche il Campionato Europeo e quello Italiano con alla guida l'allora venticinquenne Miki Biasion.

    Torino, 30 gennaio 2019

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