Con il marchio dello Scorpione il gruppo italo-americano avvia finalmente un programma organico di valorizzazione, che si spera in futuro sarà esteso anche a Fiat, Lancia e Alfa Romeo. Restauri, manutenzione, raduni, gare e servizi vari. La collaborazione di Mopar per i ricambi.
Manutenzione, restauro, certificazione, registro: sono le attività principali che eserciteranno le
"Officine Abarth Classiche" presentate mercoledi scorso a Torino. E che rappresentano il primo passo del
Gruppo FCA verso un progetto complessivo di valorizzazione del patrimonio storico del gruppo stesso. Questo di Abarth è infatti, nelle parole di
Roberto Giolito, capo della parte Heritage di Fiat, un “progetto pilota”. Se andrà bene con Abarth sarà esteso in futuro anche ai marchi
Fiat, Lancia e Alfa Romeo.
Sempre seguendo quattro direttive principali: eventi e sponsorizzazioni; archivio e documentazione; club e associazioni; heritage center e relazioni con l'esterno. Ciò dovrebbe portare quindi anche alla valorizzazione delle collezioni Fiat e Lancia, per esempio, al momento nascoste al grande pubblico. Nelle intenzioni, l'idea è quella di un approccio dinamico al mondo del collezionismo dei marchi italiani.
Da sinistra Roberto Giolito, (Head Heritage FCA), Alfredo Altavilla (Chief Operating Officer, EMEA Region, Fiat Chrysler Automobiles), Paolo Gagliardo, (Head of Operations Abarth) e Anneliese Abarth
Sempre per usare le parole di Giolito, “Le direttive saranno quattro pianeti coordinati su un'unica orbita”. E “anche a Torino ci sarà un luogo simile al
Museo Alfa Romeo di Arese”. Giolito, che è stato presentato dal Responsabile del marchio Abarth,
Paolo Gagliardo, ha proseguito: “Il nostro sarà un corporate heritage, quindi un'attività che coinvolgerà
tutti i marchi del gruppo in base alla propria competenza, per esempio Mopar