25 gennaio 2010

Visita Guidata Al MUSEO STORICO ALFA ROMEO di Arese -

Come prima tappa dei festeggiamenti e della celebrazione per il Centenario dell'Alfa Romeo,sin dalla fondazione del nostro club,l'anno scorso, ci si era prefissi di far tappa ad Arese,presso il Museo Storico: la struttura è l'ideale punto di partenza per far da apripista ad una serie di eventi e manifestazioni che ci vedranno sostenitori, come club e come amici, del Marchio a noi tanto caro,Marchio che sa sempre smuovere l'animo di moltissima gente in tutto il mondo.




La visita guidata al Museo Storico,per noi appassionati del Marchio è stata un'iniziativa aperta sia ai nostri Soci , ai Simpatizzanti ed ancche agli appassionati del mondo dell'Automobile con la "A" maiuscola in quanto è stata un'opportunità enorme per entrare a contatto,checchèsenedica,con IL Marchio che, de facto, ha scritto piu' pagine della storia automobilistica mondiale con le sue vittorie, i suoi palmares, le sue innovazioni tecniche sempre all'avanguardia che in piu' di un'occasione han sempre sbaragliato la concorrenza.

Tenendo tra l'altro conto che la visita si è tenuta in un pomeriggio domenicale, con la possibilità di avere,in pratica, tutta la struttura del Museo stesso a noi riservata, è stata un'ulteriore esclusività che siamo stati contenti di poter offrire a chi si è avvalso di questa possibilità, piu' unica che rara.



Ma il pensiero che abbiamo in mente,vola immediatamente al personaggio che è stato il vero ed unico artefice di questo evento spettacolare: Mario Angelo Lodola.

Mario Angelo Lodola,che tra l'altro abbiamo l'onore di poter annoverare fra i nostri soci (invitiamo coloro i quali non l'abbiano già fatto a leggere l'intervista che gli venne da noi fatta l'anno scorso - ndr), puo' vantare oltre 40 anni di esperienza in Alfa Romeo e rappresenta un vero e proprio patrimonio umano di cio' che, in sintesi, possiamo definire come la grandezza e l'essenza della Casa stessa.



La sua enorme capacità nel rendere comprensibili,semplificandoli con una naturalezza che ti rapisce, i discorsi ed elementi tecnici e di analisi, è pari soltanto al suo indubbio carisma: una figura potremmo definire,senza mezzo termine alcuno, davvero leggendaria. Noi non possiamo che raccogliere con onore il testimone dei ricordi e della grandezza dei tempi che furono dell'Alfa Romeo che Mario ci idealmente porge, per onorare la futura memoria del Marchio stesso.



Prima di entrare all'interno del Museo,sotto un cielo plumbeo,noi tutti percepiamo una strana sensazione che alcuni hanno già riconosciuto,altri non ancora identificato :sarà il tempo della durata della visita a darcene la certezza del tipo...ma ne parleremo dopo,verso la fine.

Mario ci accoglie nella struttura dandoci un benvenuto coi fiocchi, ponendoci davanti all'attuale produzione di gamma che ci lascia di stucco e senza fiato per la disposizione,veramente artistica delle Alfa Romeo..



La MiTO,la 159 berlina e SportWagon,la Brera e la Spider e la GT ci danno ufficialmente il benvenuto all'interno di quello che per noi rappresenta un vero e proprio tempio di culto per l'adorazione del nostro Marchio:i loro fari, pardon, occhi, si incrociano coi nostri,dei queli alcuni già lucidi per l'emozione in quanto tante volte avevamo pensato di poter varcare quella soglia,ma non pensavamo che ci saremmo riusciti tutti assieme questa domenica 24 gennaio 2010.



Molti fra noi sono amici, alcuni "solo" conoscenti con cui si è famigliarizzat durante le 5 ore di pullman ma l'intesa,l'emozione e quel nodo alla gola lo abbiamo ancora tutti quando Mario ci chiama a sè per iniziare questa fantastica "full immersion" tutta targata e griffata Alfa Romeo...



..che parte proprio dagli inizi,da dove il tutto nacque e cioè la Darraq ed il suo motore bicilindrico..







Sarà proprio dalle ceneri delle avventure imprenditoriali di Alexandre Darraq, che nascerà grazie ad un gruppo di imprenditori milanesi,grazie anche anche alle garanzia della Banca Agricola Milanese nel comprare gli stabilimenti storici del Portello,l'ANONIMA LOMBARDA FABBRICA AUTOMOBILI, che sarà conosciuta per sempre come ALFA.





La leggenda è oramai tracciata e sul segno delle continue innovazioni tecniche che si susseguiranno l'un l'altra c'e' anche il tempo di delineare lo stemma dell'Alfa Romeo,l'unico che riporta la sua città d'origine..inoltre la sua simbologia (che vi invito a leggere qui -ndr) ha un non so chè di magico e regale:un fascino ineguagliato da nessun altro. Non a caso,diremo noi...



Ma non c'e' solo lo stemma a nascere in quel periodo ma ben di piu' e cioè i primi modelli griffati ALFA come la "15HP"..



..e Mario qui si dimostra maestro nell'illustrarci un mondo dell'automobile di allora che era profondamente diverso da solo lontanamente come noi oggi ce lo possiamo immaginare.Un mondo fatto di mille difficoltà oggettive,dove ad esempio la "benzina" per andare avanti, in assenza di distributori ti veniva venduta dalle farmacie e percorrenze chilometriche limitatissime,un vero affronto alla strumentalizzata ecologia moderna a cui tanto veniamo fortemente sensibilizzati..



Un tono solenne e di magnificenza fa da sfondo ai nostri timidi sguardi, quando leviamo gli sguardi verso l'altra ala dela sala,dove il panorama ed è l'eterno attimo del tempo che mozza il fiato..



..il tempo che questi splendidi esemplari hanno fermato con il loro stesso esistere all'interno del Museo stesso,ed intanto il nome del compianto ing. Romeo,affianca già quello della sigla ALFA,e cosi' sarà fino ai nostri giorni..



..che si susseguono l'un l'altro incessantemente,letteralmente bombardando il nostro inconscio lato Alfista piu' profondo:ci rapiscono e ci perdiamo in esse,accompagnati dalle specifiche e dettagliate informazioni di Mario..



Ma la fantasia,e l'onore di averla accanto,cade sulla leggendaria "P2 Gran Premio" dell'indimenticato Jano..







Lo sguardo dei presenti viene catalizzato da un'apparente macchia d'olio che fa sfoggia di sè sulla pedana:Mario coglie l'occasione per spiegarci che la P2 fa parte di quel fortunato 82% di vetture presenti nel Museo che sono "vive",cioè perfettamente funzionanti e marcianti. Chi è fortunato puo' vederle all'opera in manifestazioni di regolarità o rievocazioni storiche:quindi un Museo "vivo" e dinamico,non la solita struttura statica a cui siamo magari abituati da altre realtà.



Esperimenti avveneristici non solo di meccanica ma anche di aereodinamica,si concretizzano nella "Monoposto Gran Premio tipo A":



..il "primo" 12 cilindri Alfa Romeo ricavato,appunto,dall'accoppiamento di due motori 1752cc,dotato di due cambi tra l'altro..



L'indimenticata e plurivittoriosa "8C 2300"?Eccola in tutto il suo splendore..



..dotata anche del 3o faro regolabile tra l'altro..



Se si pensa alla "Mille Miglia" non si puo' non associarne il nome a quello dell'Alfa Romeo, che piu' di ogni altra Casa riusci' a vincerne il maggior numero di edizioni..







..con vetture che erano esempi di stile nel design e di raffinatezza meccanica.
Restiamo letteralmente ammaliati da questo prototipo di "512 Gran Premio", il primo esempio di 12 cilindri contrapposti della Storia dell'Automobile,in grado di erogare nel 1940 500CV!!!



..per non parlare della "Bimotore" a 16 cilindri,2 motori da 8 cilindri ciascuno da 3165cc, capaci di erogare nel 1935 la mostruosa potenza di 540CV!!!
Ma assolutamente non dimentichiamoci di "loro" due..





Passano gli anni della 2a Guerra Mondiale e si arriva ad un nuovo design dello scudetto frontale delle Alfa Romeo..





..dove si arriva a sfornare la reginetta,campionessa di eleganza del 2009,la "6C 2500 Villa d'Este"..







Nel 1951 arriva anche il veicolo AutoRicognizione per l'esericito..la famosa "A.R. 51 Matta" per rispondere ad un bando di concorso del Ministero della Difesa per sostituire le Jeep americane dell'esercito..





..famosa la frase,appunto, "..mai visto arrarampicarsi un'automobile cosi' prima di allora.."..e fra i suoi progettisti ebbe anche un giovane allora Giuseppe Busso. Nonostante fosse in grado di superare dislivelli del 120%, il bando venne vinto da quella che sarebbe diventata nota come Campagnola,l'Alpina della Fiat che condivideva parti della Topolina e della 1400 e costava 3 volte meno..nonostante cio' all'edizione della Mille Miglia del 52, riservata alla categoria militare,la "Matta" vinse la rivale "Campagnola" con ben 42 minuti di distacco!



Ma con Luraghi e la Giulietta si è oramai proiettati nell'era dell'evoluzione industriale dell'Alfa Romeo..



..siamo nell'era in cui l'Alfa Romeo come industria automobilistica di Stato presenta bilanci positivi..



Ma ora entriamo nella sala dei prototipi e dei grandi rimpianti a cui, e per cui, spesso dobbiamo bussare alle porte della scellerata dirigenza FIAT per capire come mai non siano andati in cantiere con la produzione,dopo la loro PRESENTAZIONE come prototipi, appunto...iniziamo con le due regine che hanno catturato gli animi di tutti noi presenti:la Nuvola..



..una coupè anni '90 dalle forme filanti perfettamente attuali..bocciata da chi avrebbe potuto metterla in produzione e relativo commercio...!





E come non ammirare la "Proteo":



..il prototipo di cio' che sarebbe diventato il progetto 916,cioè il GTV e la Spider ma totalmente differente fu la produzione di serie rispetto alle INNOVATIVE caratteristiche del prototipo come il tettuccio rigido ripiegabile e le 4 ruote motrici inseribili elettronicamente ed autosterzanti..





Nella stessa sala sicuramente impressiona anche la "Carabo":avveneristico prototipo dagli 8 cilindri a V che ha stabilito dei record assoluti..







..ma lo spettacolo per gli occhi non finisce qui in quanto queste tre regine non sono da sole ma in ottima compagnia...spicca sullo sfondo il prototipo della Montreal presentato all'Expo in Canada..



leggermente diverso rispetto al modello che ando' in produzione poi,e che vedremo..ma che emozione vederlo!



Nondimeno vediamo altri prototipi davvero interessantissimi..







Con veramente il cuore gonfio di lacrime per la mancata produzione di come avrebbe dovuto essere la "Proteo" e per quella proprio negata per la "Nuvola",sempre per colpa dei soliti "noti" procediamo avanti nelle sale del Museo per imbatterci nella sezione dedicata alla produzione aereonautica della Casa..







Giusto antipasto alla Massima Formula,la 1 appunto,di cui fummo campioni nelle prime due edizioni del campionato del Mondo..







..un preludio trionfante a quello molto piu' triste e che fa pensare moltissimo,cioè all'ambizioso progetto 164 PRO CAR:





o per meglio dire del suo cuore vitale e pulsante, rappresentato da un V10...



..che sarà troppo sospettosamente simile,per non dire praticamente identico a quello che andrà ad equipaggiare la Ferrari campione del mondo di M. Schumacher nel 2000. Dopo aver digiunato il titolo dal 1979 la casa di Maranello si fregerà del titolo mondiale di F1 nemmeno lontanamente sognandosi di ringraziare quella di Arese: e meno male che l'indomani dell'acquisizione di Alfa Romeo, da parte di Fiat, qualcuno,corrispondente alla figura di Gianni Agnelli, ebbe il coraggio di dire "ci siamo annessi una provincia debole" e qualcun altro asseri' di aver trovato "cassetti vuoti" ad Arese..bel coraggio davvero..

Come non notare inoltre queste imbarazzanti somiglianze nelle forme, giusto per restare in tema..



Consoliamoci alla vista del "TZ",Tubolare Zagato..



..o del "2600 SZ"..





Ma Alfa Romeo ha il suo DNA nel mondo delle competizioni motoristiche ai massimi livelli,anche americani/USA ed eccoci ritornare in tema di "copia e incolla" con la soluzione che abbiamo visto nella Ferrari degli scorsi campionati di F1,a proposito del coprire i cerchioni..





..per non parlare di turbine in grado di gestire pressioni di sovralimentazioni fra i 3 e 4 bar,ed occhio alla fattura dei collettori di scarico ceramici..



E torniamo a parlare proprio di Alfa Romeo presente in F1 moderna..



..e notiamo che..



..fra tutte spicca proprio lei!Famosissima per il "ventilatore" posteriore per creare un potentissimo effetto suolo..e come dimenticare le sette vittorie su otto gare,come recita lo stampato sullo sfondo delle due regine in questione del campionato mondiale marche e prototipi..?



Nel 1975..



e nel 1977..



.Alfa Romeo è ancora campione del mondo!
Ed è sempre Mario a spiegarci al meglio tutti i dettagli tecnici inerenti i propulsori e quant'altro di correlabile ci possa essere,erudendoci di aspetti di cui nemmeno immaginavamo l'esistenza..



Ma i successi sportivi non si fermeranno di sicuro qui e difatti ci sono loro a ricordarcene quelli piu' "recenti" in terra teutonica,dove sbaragliammo gli avversari senza dar loro tregua e scampo...





..ed in mezzo a loro giustamente,e meritatamente ci sta proprio lei..





Lascio volutamente per ultima LEI,quella che in molti piu' accreditati estimatori dell'Automobile hanno definito come "l'auto piu' bella mai costruita"..la leggendaria Alfa Romeo "33 Stradale" con il suo 8 cilindri...





..e chi siamo noi per contraddirli,visto che ci trovano pure pienamente d'accordo?



Oramai siamo giunti alla fine del giro dell'intero Museo Storico e al suono di queste parole, nasce spontaneo come non mai sulle note di una breve introduzione del proporlo un caloroso applauso come non mai indirizzato,e dedicato, proprio al "nostro" Mario.



"Nostro" in quanto dalle sue parole, dall'intensità dei suoi occhi,dalla lucentezza dello sguardo traspare tutto eccome lo spirito Alfa Romeo e la sua filosofia:ce lo sentiamo un po' "nostro" Mario che in queste tre ore ci ha fatto sognare,ci ha rapito, ci ha portato con l'immaginazione dove nessun libro o rivista patinata, pur se scritta ed illustrata bene mai potrebbe.

La sensazione di esser circondati ed immersi nel vivo del contesto storico Alfa Romeo è unica,ma una guida come Mario Angelo Lodola è un valore aggiunto:l'Alfa Romeo è un patrimonio di noi tutti appassionati che ne coltiviamo le gesta e la ricordiamo magnifica come non mai.



Proprio questo dobbiamo fare,proprio questo è il nostro primo compito come club: ricordarci sempre e non dimenticare mai cosa eravamo per tenerlo come obiettivo di tornare ad esserlo. Non dimentichiamo le gesta dei piloti, lo sforzo ed il sacrificio dei collaudatori, il genio mai spento e sopito dei progettisti: mai dobbiamo dimenticare la grandezza della filosofia e della storia Alfa Romeo anche se il momento è buio come non mai e a qualcuno farebbe comodo il contrario.

Non dimentichiamoci di questo Museo ed anzi,sosteniamolo con tutti i mezzi possibili in quanto è la testimonianza tangibile di tutto cio' che abbiamo detto sinora:visitatelo ed immergetevi nella sensazioni che questo pantheon dell'automobilismo vi puo' offrire. Non permettiamo che venga chiuso o smantellato!

Ed all'uscita, quando state per tornare a casa, soffermatevi lungo il perimetro dell'intero complesso di Arese: lungo quel perimetro oggi colpito da desolazione e degrado voluto da chi, nel corso di tutti questi anni ha solo depauperato e spostato la produzione in stabilimenti esteri come la Polonia,professando e sbandierando il "made in Italy"...





Tutti noi capiamo,ora cos'è quel nodo alla gola,quella sensazione che avevamo all'ingresso e non riuscivamo a distinguere. E tutti quanti ci riscopriamo ancora piu' Alfisti come non mai,ancora piu' forti nello spirito e sappiamo incondizionatamente che quel testimone morale che ci è stato offerto, lo dobbiamo con onore diffondere e difendere.

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