02 febbraio 2017

FCA Heritage protagonista di “Automotoretrò 2017”




Dal 3 al 5 febbraio si svolge la 35esima edizione del salone internazionale dell'auto d'epoca ospitato dal Lingotto Fiere a Torino. I marchi Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth sono presenti nel Padiglione 1 con un'importante selezione di vetture storiche. Proprio alla storia dei brand è dedicato www.fcaheritage.com , il punto di riferimento on line per tutti gli appassionati. Accanto a questi preziosi modelli, un'esemplare della Alfa Romeo 4C Spider, una supercar di oggi che rappresenta al meglio il DNA sportivo del brand.



FCA Heritage parteciperà alla 35esima edizione di "Automotoretrò", in scena a Torino dal 3 al 5 febbraio insieme all'ottava edizione di "Automotoracing". Le due rassegne motoristiche hanno coinvolto, durante la scorsa edizione, oltre 65.000 visitatori, 300 piloti, più di 1.200 espositori e 14 case automobilistiche.

Questo salone
segna il debutto del nuovo stand di FCA Heritage, dove potranno convivere vetture storiche e moderne dei quattro brand rappresentati dal dipartimento. L'esposizione di otto preziosi esemplari Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth saprà certamente attirare l'attenzione di un pubblico esperto e appassionato proveniente da tutta Europa. Alla storia dei marchi è dedicato il sito www.fcaheritage.com, il nuovo portale che rappresenta la vetrina online del dipartimento FCA Heritage e mira a essere il punto di riferimento per tutti gli interessati alle storie, agli eventi e alle iniziative che coinvolgono le auto classiche dei brand italiani del Gruppo. Sul sito, gli appassionati avranno l'opportunità di iscriversi alla newsletter di FCA Heritage, per rimanere sempre aggiornati sulle attività e sui servizi che saranno progressivamente resi disponibili per i vari marchi del gruppo.

Inoltre, per i proprietari delle auto storiche dei marchi Alfa Romeo, Fiat e Lancia, sarà possibile richiedere online e sullo stand il "Certificato d'Origine", mentre per Lancia e Abarth sono anche disponibili i servizi di restauro e le certificazioni di autenticità.


Lo spazio espositivo viene interpretato come la riproduzione di un garage anni Cinquanta, costruito attraverso la citazione di oggetti e attrezzature che direttamente o indirettamente conducono al lavoro meccanico. A prosecuzione di questo linguaggio, i servizi come uffici e storage sono ricavati in due grandi casse, ancora una volta rimando a mondi inerenti la mobilità. Un percorso progettuale in cui il recupero di elementi di base del mondo "heritage" costituisce l'asse portante del percorso narrativo dello stand.



Ogni marchio espone due auto d'epoca, secondo un criterio che prevede l'abbinamento di un modello di produzione standard accanto a un prototipo o a un esemplare unico legato alla vettura prodotta in serie. Una scelta che consente di individuare il fil rouge storico e tecnico che intercorre tra le due automobili e apprezzare allo stesso modo le vetture di serie e le rarità più eccezionali. Al sessantesimo compleanno della Flaminia - prodotta a partire dal 1957 - è dedicata la coppia di vetture Lancia: l'affascinante Coupé Pininfarina del 1958 è affiancata dalla Loraymo del 1960 - vettura personale del famoso designer franco-americano Raymond Loewy - con cui condivide telaio e motore. La 2600 Sprint rappresenta l'alternativa Alfa Romeo alla Flaminia sul tema granturismo ad alte prestazioni anni Sessanta: alla versione carrozzata da Bertone nel 1962 fa da contraltare il prototipo della SZ (1963), realizzato da Zagato basandosi sugli stessi organi meccanici, In casa Fiat l'attenzione è concentrata sulle vetture utilitarie, come l'unico prototipo esistente dell'innovativa Fiat 700 (1940), vettura progettata da Dante Giacosa e che avrebbe dovuto posizionarsi sul mercato in un segmento compreso tra la Fiat 500 Topolino e la Fiat 1100, della quale è esposto un contemporaneo esemplare, costruito nel 1948. Nel segno della sportività senza compromessi l'esposizione Abarth, con la 1000 Monoposto Record del 1960, che permise alla Casa dello Scorpione di conquistare ben otto record sul circuito di Monza, e la 1000 Bialbero, che ne ereditò il propulsore. L'esposizione Abarth è un tributo postumo alla figura di Mario Poltronieri - storica voce della Formula 1 italiana e celebre driver della Casa dello Scorpione - che fece parte del team di piloti impegnati nella conquista dei record sul circuito lombardo. Moderna, ma contraddistinta dai richiami a un passato glorioso nello stile e nella ricercata artigianalità della costruzione è l'Alfa Romeo 4C Spider, che incarna perfettamente l'anima sportiva e l'eccellenza tecnica del marchio: stile mozzafiato e piacere di guida da autentica supercar.



Alfa Romeo 2600 Sprint (1962)

 Le linee pulite e tese della 2600 Sprint scaturirono dalla matita di Giorgio Giugiaro, che già con la 2000 anticipò alcuni degli stilemi caratteristici che avrebbero raggiunto completa maturazione nella successiva famiglia delle Giulia GT. L'unica modifica di rilievo rispetto alla "cugina" con motore due litri è la presa d'aria sul cofano motore, a rendere più aggressivo il frontale. Il propulsore 2600 era il sei cilindri in linea bialbero, completamente in lega leggera, da 2584 cm3, che con tre carburatori doppio corpo raggiungeva la potenza di 145 CV a 5900 giri/min, per una velocità massima di 197 km/h.

La trasmissione era a cinque marce e i freni a disco, inizialmente montati solo all'avantreno, furono poi installati su tutte e quattro le ruote. Il peso crebbe leggermente, ma la potenza e l'incredibile elasticità del sei-in-linea rendevano la guida particolarmente piacevole, come confermato dalle testate dell'epoca che esaltavano la dolcezza di marcia e l'assenza di vibrazioni, a vantaggio di comfort e docilità. Commenti positivi anche a riguardo di prestazioni e messa a punto: frenata dolce, potente e modulabile; sospensioni morbide e confortevoli; tenuta di strada inappuntabile. Tutte peculiarità derivate dalla lunga esperienza maturata dall'Alfa Romeo nelle corse . Alcune vetture, dotate di un allestimento specifico, vennero impiegate dalle Forze dell'Ordine (le ben note "Pantere") mentre solo marginale fu la carriera sportiva, limitata dalle generose dimensioni, dalla grossa cilindrata e dalla netta vocazione da granturismo, che ne decreterà un buon successo commerciale.

Alfa Romeo 2600 SZ Prototipo (1963) Dopo la presentazione delle 2600 Berlina, Sprint e Spider, la prima apparizione di un prototipo firmato Zagato avvenne sullo stand del carrozziere al Salone di Torino del 1963. Il passo era quello accorciato della 2600 Spider la carrozzeria era caratterizzata da un corpo vettura filante ed essenziale, dalla vistosa coda tronca, leggermente incassata come sulle vetture da competizione, e da un frontale molto caratteristico, dominato da uno scudetto di grandi dimensioni. Lo stesso prototipo, giallo, venne presentato sullo stand Alfa Romeo nell'edizione successiva, mentre per vedere la vettura definitiva fu necessario attendere il Salone di Francoforte del 1965. In questa sede fu presentata un'ulteriore evoluzione del modello, con la carrozzeria profondamente rivista soprattutto nel frontale, che vide crescere ulteriormente lo scudetto anteriore, in posizione più elevata, e presentò gruppi ottici più verticali e un cofano motore dai tratti basici e netti, senza prese d'aria - seminascoste dietro le lame del paraurti - e senza lacci in cuoio.

Il prototipo era equipaggiato con lo stesso motore longitudinale a sei cilindri della 2600 Sprint, da 145 CV.

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