20 agosto 2015

Alfa Romeo 75: trent'anni in 5 immagini

La berlina utilizzava molti componenti della Giulietta, ma i tecnici del Biscione furono comunque in grado di renderla un modello piacevole ed assai divertente da guidare. Spegne le 30 candeline.


l’Alfa Romeo 75 festeggia i 30 anni dall’introduzione sul mercato. La berlina fu presentata alla stampa l’11 maggio 1985 ed è ricordata con affetto per essere l'ultima Alfa a trazione posteriore. Arrivò quando il Biscione attraversava un periodo di instabilità economica, contemporaneo al 75° anniversario (da qui il nome dell’auto): la proprietà dell’azienda era nelle mani di IRI e non vi erano fondi sufficienti per realizzare un modello nuovo di zecca.
I risultati furono comunque apprezzabili.



























La tecnica –  Gli ingegneri del Biscione si trovano costretti ad utilizzare il materiale già a disposizione, quindi impiegano la stessa meccanica prevista sulla Giulietta. Di quest’ultima viene mantenuto anche il giro porta, mentre i pannelli esterni sono inediti. La 75 prevede il motore anteriore e l’architettura transaxle, dove il cambio ed il differenziale sono montati al posteriore. E’ lunga 4,33 metri, larga 1,63 metri ed alta 1,35 metri, per una massa variabile fra 1.060 e 1.300 chili. Alfa Romeo riesce comunque a sviluppare una vettura dalle spiccate caratteristiche dinamiche, accattivante, ricordata ancora oggi per il notevole piacere di guida.



























Lo stile Ermanno Cressoni, allora responsabile del Centro Stile, attribuisce all’auto un’impronta ben precisa e la rende assai più moderna della vettura su cui è basata. Il profilo è a cuneo. Cressoni disegna linee tese, angoli pronunciati ed un inedito motivo in plastica sulla fiancata, utile per svecchiare il profilo laterale. I fanali sono trapezoidali, mentre la coda punta leggermente verso l’alto ed accentua la sensazione di sportività. L’abitacolo è piuttosto moderno e si caratterizza per alcune soluzioni non usuali, come ad esempio il maniglione del freno a mano ed i comandi montati nelle vicinanze dello specchietto retrovisore. La plancia è avvolgente.



























I motori – L’Alfa 75 porta all’esordio i primi motori a doppia candela per cilindro, denominati Twin Spark, che arriveranno però solo insieme alla seconda serie (1987). Al debutto si possono ordinare i vecchi quattro cilindri bialbero, già disponibili sulla Giulietta, qui nelle cilindrate di 1.6 (109 CV), 1.8 (120 CV) e 2.0 (128 CV) litri. C’è anche il 2.0 litri a gasolio della VM Motori, da 95 CV, insieme al fenomenale V6 Busso da 3.0 litri (158 CV). Quest’ultimo è riservato alla Quadrifoglio Verde. Nel 1986 viene introdotto il 1.8 Turbo (155 CV), mentre l’anno successivo sono introdotti le versioni America ed il 2.0 da 148 CV. La seconda serie debutta nel 1988 ed utilizza un nuovo 1.8, ad iniezione, sempre accreditato di 120 CV. Arriva poi il 2.4 diesel (112 CV), mentre il 2.0 Turbo ed il 3.0 delle Quadrifoglio Verde raggiungono i 165 CV ed 192 CV. La V6 America, con motore da 188 CV, scattava da 0 a 100 km/h in 7,3 secondi e raggiungeva i 200 km/h.



























La seconda serie – Il restyling viene introdotto nel 1988 ed apporta migliorie di natura estetica, riservate alla griglia anteriore (priva dei listelli orizzontale), ai gruppi ottici posteriori (ora completamente rossi), al cofano motore (in rilievo) ed all’abitacolo, dove spiccano i nuovi rivestimenti per i sedili e la nuova grafica del quadro strumenti. Vengono poi introdotti lo spoilerino posteriore ed i deflettori sui finestrini. Altri aggiornamenti sono lanciati nel 1989, quando Alfa modifica la fattura delle scritte posteriori e la disposizione di alcuni comandi interni. E' uscita di produzione nel 1993.


Le competizioni – Il Biscione realizza tre versioni per l’utilizzo in pista: sono le Gruppo N, Gruppo A3 e gruppo A1. Quest’ultima è la più muscolosa e vanta un’eccellente rapporto peso/potenza, in ragione dei soli 976 chili e dei 400 CV che sviluppava il motore turbo. La Gruppo A3 eroga 280 CV e prevede grosse novità al motore, mentre la Gruppo N consta di ‘appena’ 204 CV. Il peso si attesta però a 1.060 chili, grazie all’eliminazione della panchetta posteriore ed alla rinuncia ai materiali fono-assorbenti.


La berlina fu presentata alla stampa l’11 maggio 1985 ed è ricordata con affetto per essere stata per molto tempo l'ultima Alfa a trazione posteriore, prima delle attuali 4C e Giulia. Arrivò quando il Biscione attraversava un periodo di instabilità economica, contemporaneo al 75° anniversario (da qui il nome dell’auto): la proprietà dell’azienda era nelle mani di IRI e non vi erano fondi sufficienti per realizzare un modello nuovo di zecca.

I risultati furono comunque apprezzabili.

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