12 agosto 2015

Nurburgring - Oldtimer Gran Prix 2015 - Gian Luigi Picchi & Scuderia del Portello

Nurburgring - Scenario -

Al Nurburgring ho corso nel 1970 con la GTAm nella 6 Ore ,una delle prove del Campionato Europeo Turismo vincendo l’assoluto in coppia con Andrea De Adamich, l’anno dopo sempre in coppia con De Adamich con la GTA Junior ,in testa nella prima divisione si ruppe il motore,uno dei rarissimi casi mentre alla guida era Andrea e sfumò quella che poteva essere la mia settima vittoria con la Junior quell’anno.
Nel 1972 in coppia con Carlo Facetti ,sempre nella 6 Ore vincemmo la prima divisione coronando il risultato con un entusiasmante quinto posto assoluto!

Potete immaginare quindi quanta emozione quando Marco Cajani ,presidente della Scuderia del Portello ad inizio stagione mi disse che avremmo partecipato all’ Oldtimer Gran Prix 2015 ,una quattro ore nel circuito storico,al volante di quel raro gioiello di GTAm perfettamente restaurato che era una delle quattro vetture ufficiali impiegate dall’Autodelta al Nurburgring nel 1970 .

Nel trasferimento in macchina in avvicinamente al circuito ho riassaporato quel magnifico panorama tipico di quella parte di Germania, la fitta vegetazione ai lati e l’aprirsi dei campi appena mietuti davano un contrasto di colori ,il verde del bosco con il giallo-verde dei campi e l’emergere temporaneo alla vista ,dal finestrino dell’auto ,dei villaggi armoniosamenti adagiati sul terreno con i tetti neri e il bianco delle case .

Un paesaggio campestre bello e riposante. In alcuni tratti sulla destra qualche porzione di circuito si intravvedeva dalla strada , riflettevo pensando al forte contrasto dato dal sonnacchioso paesaggio con quel contenitore di ricerca esasperata di prestazioni che è il Nordschleife lì a fianco ,conosciuto dagli appassionati con il termine italiano “Inferno Verde” veramente un affascinante infernale circuito.

Dopo un poco arrivando le strutture del nuovo impianto annullarono di colpo il mio ricordo visivo di quello che era il Nurburgring negli anni 70. I vecchi box ,l’hotel del circuito tutto di legno su un piano o due e lunghissimo alla spalle delle tribune di allora. Mastodontiche la nuove strutture e le tribune con quella angolare ,la Arena Mercedes ,che si sarebbero riempite già dal venerdì di una gran folla di appassionati di auto d’epoca !

Siamo arrivati il giovedì e gli uomini della squadra avevano già montato la nostra hospitality che sarebbe stata meta dei numerosissimi appassionati alfisti. Accanto a noi il Clubalfa Germania aveva montato una enorme struttura per accogliere i soci di quel sodalizio che ha qualche migliaio di iscritti a riprova dell’affezione dei tedeschi per il nostro marchio. Il sabato schierate a semicerchio almeno 400 Alfa Romeo d’epoca facevano da cornice all’area riservata alla marca di Arese con grande sventolio di bandiere con il logo del Biscione. In una parte tutte raggruppate una a fianco all’altra ad arco una quindicina di Duetto di tutti i colori creavano l’effetto di un arcobaleno !

Poco più lontano le strutture dei Clubs Ferrari e Porsche ,anch’essi con almeno duecento esemplari ciascuno completavano questo colpo d’occhio mastodontico di tutte queste auto schierate al di là della pista di fronte alle tribune. Il pullulare poi degli appassionati in numero inimmaginabile già il venerdì con una e propria invasione il sabato e la domenica .

La perfetta macchina organizzativa tedescha offriva loro gare a ritmo continuo sul nuovo impianto già dalle otto del mattino fino a sera ed anche in notturna.Una vera kermesse che metteva a disposizione degli occhi e delle macchine fotografiche un museo in movimento di auto d’epoca di ogni marca ed epoca ! In ogni partenza lo schieramento saturo ,dalle auto dei primi anni 900 e tutte le categorie turismo Gt prototipi monoposto fino alle formula 1 degli anni ottanta !A molti di voi probabilmente non dirò nulla di nuovo ,ma chi non è mai stato al Nurburgring ad assistere a questo tipo di manifestazioni ,riservato alle auto storiche, rimarrebbe stupito come lo sono stato io !!!

Ma torniamo a noi ,il giovedì sul circuito storico non si poteva girare se non con auto normali ,la struttura fabbrica-soldi tedesca non concede tregua e l’afflusso di utenti normali con le loro auto di tutti i giorni ,quelle taroccate ,le roulotte ,le moto, ogni cosa che si muove a motore viene immessa nel circuito Nord a ritmo continuo con tempi di attesa anche lunghi . I piloti della squadra ed io siamo perciò entrati con un monovolume nel circuito per un giretto turistico districandoci tra tutto ciò che ci sorpassava a destra e a sinistra .

Le nostre tre auto avrebbero preso contatto con il circuito venerdì direttamente in prova ufficiale dalle otto alle dieci del mattino con la partenza della gara alle 16 : 10 nel pomeriggio ! Intanto in quel giro di pista mi sono reso conto dei profondi cambiamenti attuati sulla pista.

Ai miei tempi niente cordoli niente rail , siepi e reti a delimitare la pista e in quasi tutto il percorso alberi a breve distanza ,ti accorgevi se una auto era uscita di pista dai segni di gomma sull’asfalto dal prato a bordo pista arato dalle gomme ,dal buco nella rete ,dal buco nella fratta e dai pezzi di macchina che si vedevano sporgere dal bosco !

Ora è tutto molto diverso ,negli anni settanta le vetture raramente stavano con tutte e quattro le ruote a terra ,oggi l’asfalto è liscio e le variazioni altimetriche sono state..addomesticate ,due o tre saltini ci sono ancora ,non c’è più traccia di FlughPlatz se non nel nome sulle piantine.

Tutto il circuito delimitato da cordoli e con i rail a lato e la vegetazione disboscata nei tratti allora più pericolosi e forse un paio di curve strette aggiunte per rallentare prima di alcuni dossi ,ma non sono proprio certo ,i miei ricordi si sono diluiti nel tempo,ma avevo ben fissi in mente i punti nodali .

Complessivamente mi sembra che oggi sia tutto più stretto salvo il rettilineo che allora era delimitato da due siepi e poteva ospitare due/tre vetture appaiate,oggi il rettilineo finale è larghissimo probabilmente in funzione della utenza normale che entra ed esce a metà del dritto !

Nurburgring - Race -

Venerdì 7 Agosto,sveglia alle 05,30 ,l’albergo era a 50 km ,quando ci sono questi eventi con centinaia di iscritti la ricettività si satura e se non si prenota da un anno all’altro ci sono difficoltà.Gli organizzatori chiudevano l’accesso alle prove ufficiali alle 07,40 con inizio alle 08,10 fino alle 10,10 .

La necessità di presentarsi allo schieramento di ingresso molto presto era determinato dal fatto che dai box all’ingresso del circuito storico era necessario attraversare anche la strada normale ed allora c’era il pericolo di dover fare mezz’ora di fila e avremmo rischiato di perdere almeno un quarto del tempo a disposizione. Ci mettiamo in fila per primi ed in pista per primi ,fu una fortuna per quello che racconterò.

Marco Cajani sarebbe entrato per primo per verificare la vettura per un paio di giri per lasciarmela subito dopo fino a fine prova ,era dal 72 che non giravo al Nurburgring ed avrei avuto bisogno di una graduale assuefazione . La quattro ore si sarebbe corsa sul Nordschleife senza la parte nuova ,di fatto invece di entrare nel nuovo si andava direttamente verso la discesa di Adenau.

Questo perché la macchina…bellico- corsaiola… tedesca faceva girare ,per non perdere nulla,contemporaneamente per le prove ufficiali alcune categorie sul nuovo e noi della quattro ore sul vecchio. Cajani esce e tarda a transitare , pensiamo a qualche problema.

Problema più grave di quanto pensassimo che obbliga a cambiare per prudenza il propulsore. Se non fossimo entrati per primi la squadra non avrebbe avuto il tempo di lavorare sulla macchina in tempo per la partenza alle 16,10. Sul finire delle prove riesco a fare tre giri con la GTAm dell’italo-australiano Ross Zampatti che molto sportivamente me la mette a disposizione ,per fortuna ero iscritto anche con la sua vettura come pilota di riserva ,più tardi informeranno Cajani che potremo partire in ultima posizione, la vettura non aveva completato neanche un giro.

La giornata si preannuncia piuttosto difficoltosa ,intanto la temperatura,38° record mai raggiunto al Nurburgring e l’incertezza di dover entrare in pista con una vettura appena rimontata e con un motore nuovo di pacca ! Per fortuna i tecnici del team sanno il fatto loro e mettono la GTAm in condizioni di poter essere allineata . Marco Cajani farà il primo turno per sentire bene la macchina e poi darmela per il secondo.

Chiaramente trovarmi per forza maggiore ad entrare nel Ring con tre giri soltanto percorsi e per di più non sulla macchina che userò non è il massimo che si possa sperare, ma le corse a volte sono questo . Per l’assoluto i due favoriti sembrano essere una Cobra con un fantastico 07,53 media 160kmh ed una Ford GT40 ,poi una miriade di Porsche 911 RSR due o tre Ford Escort con il BDA per noi irraggiungibili . Ce la dovremo vedere con alcune GTAm di tedeschi e svizzeri e con delle BMW 2002 per il nostro raggruppamento.

Ai box in attesa di dare il cambio a Marco vedo rientrare Ross Zampatti che apre lo sportello ,si toglie il casco e disperatamente chiede acqua ,si fa annaffiare riprenderà fiato e ripartirà ! Marco mi cede la guida e vado verso il distributore per fare benzina ,e sì ,sembrerà strano ma il rifornimento per regolamento andava fatto dopo il cambio pilota e alla pompa ,ah ah ah !!!E così comincia la mia corsa ,confesso che in molti punti all’inizio avevo molte incertezze ,come se debuttassi sul circuito.Prima dei tre giri sulla GTAm di Ross avevo visto diversi camera-car su youtube ma riuscire ad orientarmi e trovare contemporaneamente i punti di frenata e ricordarmi la seguenza esatta delle curve coperte e trovare il punto di aderenza con i pneumatici richiese un grande sforzo di concentrazione,poi oltre la temperatura esterna elevata nell’abitacolo arrivavano esalazioni di gas combusti .

A metà gara bandiere bianche ,il pilota della vettura di testa,la Cobra della pole position, aveva avuto un collasso per il calore ,ho saputo ,e lo stavano caricando in ambulanza ,due giri dopo la Ford GT 40 ormai in testa stesso problema,pilota out per disidratazione.

Insomma il caldo infernale stava facendo le sue vittime ,per fortuna ho una buona termo-regolazione e avrei potuto guidare fino alle due ore finendo il serbatoio se i gas combusti non avessero cominciato a farmi lacrimare . Malgrado i due finestrini aperti di un terzo ,sul lungo rettilineo ho cercato di aprire anche il deflettore che però con la pressione dell’aria dei 200kmh è saltato costringendomi a mettere la mano fuori per farmi arrivare aria pulita sul viso nel tempo della percorrenza del rettifilo. Ho fatto segnale al box che sarei rientrato ,in un tratto veloce la lacrimazione mi ha messo in difficoltà e per non rischiare una uscita di strada ho deciso di fermarmi dopo una ora e mezza .

Marco è salito ,rabocco di benzina e via per la parte finale in cui avrei guidato ancora. Alla fine siamo arrivati quindicesimi assoluti partendo in coda allo schieramento e malgrado un pit-stop di troppo . Abbiamo portato, unica equipe, tutte e tre le auto al traguardo.

Una gara un poco movimentata e non tutto è filato liscio sin dall’inizio ma arrivare in fondo alla gara è stata una grande soddisfazione specialmente per le condizioni ambientali che hanno messo a dura prova il fisico di molto piloti. Come dicevo dopo le difficoltà e le incertezze inizialia metà del mio primo turno ho ritrovato un discreto feeling con la pista e sul finire del turno malgrado un appannamento dovuto ai gas mi ero riappropriato quasi totalmente della seguenza giusta e delle traiettorie ottimali.

Ciò non mi ha impedito di prendere però quasi un secondo a kilometro dalla GTAm degli Svizzeri –tedeschi che ci sono arrivati davanti. Quando sono risalito per gli ultimi giri finalmente mi sono goduto il Ring ,avevo riacquistato lucidità e dovete credermi non vedo l’ora di esserci di nuovo perché le sensazioni che offre l’Inferno Verde sono uniche ed ogni appassionato di motorsport una volta nella vita dovrebbe farvi qualche giro.

Ora facciamoci un giro con la GTAm ,spero di riuscire a descrivere alcuni punti facendo riferimento ai nomi e ai kilometri come dalla cartina allegata.Come detto non si entrava nel circuito moderno come spesso fanno nelle gare di durata.

Arrivando dal lungo rettilineo all’altezza del km 21 si alza e si scala in quarta in avvicinamento a Tiengarten un poco prima della stretta curva destra sinistra si inserisce la terza con cui si transita davanti ai box,poi giù a precipizio per la prima curva a sinistra ,terza ,quarta ed una serie di curve da terza destra sinistra destra sinistra al km 2 che immettono nel tratto veloce verso quello che una volta era veramente Flugplatz da fare in quarta e poi quinta fino al km 5 con una velocità che per numero di giri e pari a quella del rettilineo finale,quarta per la curva in discesa a destra , Aremberg, che con il 20% scende a precipizio a circa 200kmh e lì andando a toccare i punti di corda del destra sinistra destra è necessario essere estremamente precisi ,pena un bel volo nel bosco, per poi risalire di colpo con il 20% di pendenza.

La curva in fondo in avvicinamento appare come un imbuto strettissimo da fare a sinistra sempre a tavoletta per affrontare una curva ancora a sinistra da quarta che una volta era molto più lenta ,il punto si chiama kompression. Poi curva a destra in discesa forse anche da terza ma nell’economia della quattro ore si faceva in quarta e giù verso Adenau con una serie di curve da fare in pieno se si impostano bene le traiettorie l’una in preparazione dell’altra per arrivare ad un destra sinistra prima del ponticello di Adenau che si impegna di terza per risalire repentinamente e con forte pendenza verso il punto in cui ebbe l’incidente Lauda ,poi una serie velocissima di curve a sinistra in salita di quarta per appoggiare la quinta se si è stati abbastanza veloci ,ancora quarta per una decisa rampata a sinistra verso una esse strettissima che appare all’ultimo momento.

Un tratto ora in discesa verso forse la curva più tecnica,a mio avviso,prima di Kallenard al km 8. Un poco di misto medio –veloce per una curva dove si va a frenare prima che la vettura decolli leggermente atterrando sotto freno al km 11 se ricordo bene. Poi il Karussell che appare all’improvviso se non si sapesse che è lì !

Giù dentro la sopraelevata facendo bene attenzione a non tirare la vettura troppo a sinistra ma badando specialmente a non lasciarla troppo presto pena la collisione sull’alto cordolo .Una volta se sbagliavi l’uscita decollavi e andavi fuori strada e se la tiravi forte a sinistra perdevi un mare di giri fino alla sommità della curva a destra Hohe Acht che immette in un tratto molto veloce con un paio di curve dove si può soltanto intuire dove sia la traiettoria di uscita.

Superato il km 18 ci si avvicina al piccolo Karussel che si affronta cercando la corda in velocità con puntuale contraccolpo del casco addosso al roll bar laterale . Poi finalmente la curva di immissione a destra che immette sul dritto ,un tempo lì se non alzavi leggermente volavi nella foresta ,ora è diventata una normale innocente curva da fare forte per entrare nel lungo rettilineo il più velocemente possibile poco dopo il km 19 .

Finalmente ci si riposa un attimo affrontando anche il curvone a sinistra che un tempo era abbastanza impegnativo transitando per Antoniusbuche che ridacchiando in Autodelta chiamavamo il buco di antonio.E qui finisce il giro di questa versione sincopata del Nordschleife che storicamente proseguiva dritto nel rettilineo principale e dopo una larghissima curva di ritorno a destra ripassava dietro i vecchi box e lì i cronometristi esponevano i cartelli di segnalazione. In conclusione man mano che passavano i giri pilotavo con maggior rilassatezza ,ma vi assicuro che nei primi kilometri del mio primo turno ero estremamente teso consapevole di non avere la piena padronanza del susseguirsi delle curve che ingenerava qualche alleggerimento in più e qualche inutile accostamento di freno .

Il Nurburgring è questo , se non ne hai piena conoscenza la tecnica di guida e le doti di improvvisazioni quale il pilotare a vista diventano ininfluenti per la prestazione .

Ci vuole la somma delle due cose ed una grande capacità di concentrazione !
Spero di tornare anche l’anno prossimo al Nurburgring perché non vedo l'ora di pilotare di nuovo nell' INFERNO VERDE !!!

Testi e parole di GIAN LUIGI PICCHI - FOTO GIAN LUIGI PICCHIRoland van Esseveld e SCUDERIA DEL PORTELLO

1 commento :

silvio frezza ha detto...

grandissimo Gian Luigi , onorato di conoscerti .